I trattamenti ortopedici standard, sia conservativi sia chirurgici, offrono risultati soddisfacenti soprattutto in quelle tipologie di intervento più comuni e maggiormente eseguite. Nel caso di trattamenti più complessi, dove i più classici dispositivi non rispecchiano precisamente le caratteristiche proprie dell’anatomia, come ad esempio nella protesica primaria delle piccole articolazioni (piede, caviglia, spalla, gomito, mano), nella chirurgia di aree anatomiche complesse (bacino, colonna) ed in presenza di tumori, difetti o perdite ossee, nonché nella protesica di revisione, si assiste ad un più elevato tasso di fallimenti. Per far fronte a questi problemi, una maggiore personalizzazione dei trattamenti ortopedici è necessaria, e ciò sembra sempre più praticabile mediante l’utilizzo di nuove tecniche digitalmente assistite, come la stampa 3D e le simulazioni preoperatorie. Considerata la giovane età del campo chirurgico, attualmente i dati scientifici che confermano l’efficacia di tali trattamenti a lungo termine sono ancora limitati, tuttavia, a livello Internazionale, nel campo ortopedico, si sta assistendo ad un aumento dell’applicazione di metodiche orientate alla personalizzazione degli impianti, con sempre più evidente successo clinico. Pianificazioni preoperatorie tramite ricostruzioni 3D delle lesioni e produzione di sostituti ossei, o articolari tramite manifattura digitale sono tra i principali ambiti di sviluppo clinici del Rizzoli. Partendo dalle immagini di risonanza magnetica, o dalle TAC, allo IOR vengono progettate protesi su misura in base alle caratteristiche geometriche e biologiche della persona ed alla tipologia dell’intervento, in un confronto costante con il chirurgo che effettuerà l’operazione. Ad oggi svariate esperienze cliniche sono già mature, con molti pazienti coinvolti ed operati con successo. Si tratta di ricostruzioni muscoloscheletriche di bacino e ginocchio, ricostruzioni di gomito e spalla, sostituzioni vertebrali e protesi di caviglia personalizzati e adattati ad ogni singolo paziente, che permettono un recupero funzionale più veloce e una maggiore stabilità dell’impianto, laddove non esistono in commercio sostituti in grado di adattarsi alle particolari anatomie delle lesioni operate.
Introduzione e ruolo del Technology Transfer, Prof.ssa Maria Paola Landini Direttore Scientifico IRCCS Istituto Ortopedico Rizzoli
Esperienze di 3D printing per ortopedia personalizzata allo IOR, Ing. Alberto Leardini I materiali e la pianificazione pre-operatoria, Dott. Francesco Castagnini
Manifattura digitale in chirurgia vertebrale, Dott. Gisberto Evangelisti in collegamento da remoto
Manifattura digitale per la ricostruzione del bacino, Dott. Costantino Errani
Modera Nicola Fazio