Rafforzare le competenze e le conoscenze in ambito ingegneristico, in favore del sistema sanitario e industriale dell’asse del Brennero. Questo l’obiettivo del nuovo corso di laurea interateneo in Ingegneria dei sistemi medicali per la persona, nato dalla sinergia tra gli atenei di Verona, Trento e Modena – Reggio Emilia e che sarà attivo dal prossimo anno accademico 2021/2022. Capofila sarà l’Università di Verona, sede didattica e amministrativa, che metterà a disposizione le sue consolidate esperienze di ricerca e innovazione in campo medicale e robotico, sviluppate nel tempo da studentesse e studenti, ricercatori e ricercatrici, nelle aule e nei laboratori di ateneo. Sedi distaccate saranno Modena-Reggio Emilia e Trento, con le loro competenze scientifiche e laboratoriali nel campo della meccanica e dell’elettronica.
Il nuovo corso di laurea è stato presentato giovedì 17 giugno, in sala Barbieri di Palazzo Giuliari, sede del rettorato dell’ateneo scaligero, alla presenza del magnifico rettore Pier Francesco Nocini, del delegato alla Didattica, Federico Schena, e di Paolo Fiorini, docente di Robotica e referente del corso. In collegamento anche i rettori dell’Università di Trento, Flavio Deflorian, e dell’Università di Modena-Reggio Emilia, Carlo Porro. Il percorso formativo dall’approccio ingegneristico è orientato alla realizzazione di dispositivi e sensori per la cura e la salute. Afferisce alla L8, classe delle lauree in Ingegneria dell’informazione.
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