Non sono altro che tagli lineari a discapito delle prestazioni offerte ai cittadini quelli all’interno del maxiemendamento del Governo al decreto Enti Locali, che recepisce l’Intesa Stato Regioni. Il payback per i dispositivi medici e la rinegoziazione dei contratti di fornitura serviranno sulla carta a far quadrare i conti, ma genereranno solo un abbassamento della qualità delle prestazioni sanitarie e una quantità di ricorsi legali da parte delle imprese. Governo e Regioni dovrebbero sedersi a un tavolo insieme a tutti gli attori del sistema salute per definire soluzioni sostenibili, ma appropriate per il benessere del servizio sanitario e per la tutela della salute dei pazienti. Ci sono margini di risparmio in Sanità, che vanno però definiti nell’ottica di un rinnovamento delle strutture sanitarie e non di un loro impoverimento. E ribadiamo che senza dispositivi medici e diagnostici in vitro all’interno di un ospedale è impossibile erogare alcun tipo di prestazione sanitaria. Questo l’invito del Presidente di Assobiomedica, Luigi Boggio, a Governo e Regioni per trovare nuove soluzioni che facciano risparmiare 2,4 miliardi alla Sanità per il 2015.
“Sono moltissime le aree di intervento per ottenere risparmi – ha dichiarato il Presidente Boggio – che mettono il paziente al centro e hanno l’obiettivo di rendere il servizio sanitario nazionale efficiente e moderno, anziché perseguire le logiche dei tagli lineari già avviate negli ultimi anni. Dall’introduzione di percorsi diagnostico-terapeutici per la gestione dei pazienti con specifiche patologie come l’insufficienza renale, il Parkinson, il dolore cronico, lo scompenso cardiaco, le lesioni da pressione; a un piano nazionale sulle infezioni ospedaliere. Dalla messa a punto di un protocollo nazionale per il trattamento di pazienti con scompenso cardiaco in telemedicina alla razionalizzazione da parte delle aziende sanitarie delle modalità di acquisto, fornitura e logistica dei dispositivi medici. Sono solo alcune delle soluzioni che Assobiomedica ha presentato in un documento inviato ai Presidenti e agli Assessori alla Salute di tutte le Regioni, nonché al Ministro della Salute nel quale vengono prospettati interventi che porterebbero risparmi per oltre 2 miliardi di euro entro il 2016”.“Ci auguriamo che vengano presi in considerazione i numerosi profili di illegittimità che questa misura contiene e che – ha concluso il Presidente di Assobiomedica – oltre a penalizzare pesantemente le imprese mettono a rischio l’erogazione delle prestazioni sanitarie di cui fino ad aggi i cittadini italiani hanno potuto beneficiare”.