Il Presidente Boggio: “Dobbiamo avviare un confronto serio con tutti gli attori del sistema salute per definire soluzioni sostenibili, ma appropriate che mettano al centro il paziente e il rinnovamento del SSN”
“Per garantire la sostenibilità del sistema sanitario è necessario un cambio di rotta che preveda una programmazione organica e strategica per la Sanità e una pianificazione industriale per la filiera della salute. I tagli lineari degli ultimi anni e la riduzione della spesa hanno ormai messo in crisi la tenuta del sistema, generando solo un impoverimento della quantità e della qualità delle prestazioni offerte ai cittadini. Servono oggi più che mai interventi che portino risparmi con efficienza e appropriatezza nell’ottica di un rinnovamento delle strutture sanitarie e non di un loro peggioramento. Tutti gli attori del sistema salute dovrebbero sedersi a un tavolo insieme per definire soluzioni sostenibili, ma appropriate per il benessere del servizio sanitario e per la tutela della salute dei pazienti”. Questo l’invito fatto dal Presidente di Assobiomedica, Luigi Boggio, in occasione del suo intervento al seminario promosso dalla 12^ Commissione Igiene e Sanità del Senato sul tema “La sostenibilità del Servizio Sanitario Nazionale. Un confronto aperto”.
Assobiomedica ha individuato una serie di aree di intervento nel settore volte alla razionalizzazione delle modalità di acquisizione e gestione dei dispositivi medici e mirate all’appropriatezza delle prestazioni con la diffusione di percorsi diagnostico-terapeutici assistenziali da definire insieme alle società scientifiche. “Queste misure – ha dichiarato il Presidente Boggio – farebbero risparmiare al Servizio sanitario oltre 2 miliardi di euro e ciò significa che siamo consapevoli dei margini di efficienza che possono esserci anche nel nostro settore, ma vogliamo prima di tutto mettere il paziente al centro e rendere il Servizio sanitario nazionale moderno e in continuo miglioramento. Dall’introduzione di percorsi diagnostico-terapeutici per la gestione dei pazienti con specifiche patologie come l’insufficienza renale, il Parkinson, il dolore cronico, lo scompenso cardiaco, le lesioni da pressione; a un piano nazionale sulle infezioni ospedaliere. Dalla messa a punto di un protocollo nazionale per il trattamento di pazienti con scompenso cardiaco in telemedicina alla razionalizzazione da parte delle aziende sanitarie delle modalità di acquisto, fornitura e logistica dei dispositivi medici. Sono solo alcune delle soluzioni che ridurrebbero la spesa senza generare un impoverimento del sistema salute e limitazioni per le imprese agli investimenti in nuove tecnologie”.