Qualche mese fa pubblicammo un editoriale che definiva il payback la “garrota” per gli imprenditori del biomedicale. Un supplizio come quello usato fino al 1975 in Spagna per le esecuzioni capitali. Una crudeltà assoluta che uccideva i condannati soffocandoli lentamente, un giro di vite dopo l’altro.
E’ notizia di questi giorni l’ulteriore proroga dal 31 luglio al 31 ottobre della scadenza di pagamento del famigerato payback. In apparenza sembra una buona notizia ma a pensarci bene potrebbe essere solo l’ennesimo giro di garrota perché gli imprenditori sono costretti a soffrire nell’incertezza ancora qualche mese. E poi?