Boggetti: necessario un adeguamento tecnologico su tutto il territorio per colmare i gap regionali
“Investire in medicina preventiva significa ridurre la mortalità e i costi per il Servizio sanitario nazionale. Passare da un approccio alla cura a quello predittivo è la vera sfida che oggi devono porsi i sistemi sanitari. Si tratta di un cambiamento culturale che richiede investimenti iniziali, ma che porta a un ritorno in termini di benessere sociale, oltre che economico e sanitario”. Questo il commento del Presidente di Assobiomedica sui dati delXV Rapporto Osservasalute presentati oggi all’Università Cattolica di Roma, che indicano come dove si fa più prevenzione si viva più a lungo.
“Se le regioni che sono rimaste più indietro – ha dichiarato il Presidente Boggetti – non si pongono l’obiettivo di agganciare la corsa verso un rinnovamento tecnologico che garantisca lo sviluppo della medicina preventiva, continueremo ad avere un’Italia spaccata in due con un Sud in cui ci si cura meno e meno bene. È ora di tornare a investire nei servizi sanitari regionali, creando eccellenze in modo omogeneo sul territorio, che consentano a tutti i cittadini di beneficiare delle tecnologie più all’avanguardia. Un adeguamento tecnologico dei nostri ospedali consentirebbe diagnosi più accurate e precise, maggiore velocità di esecuzione dell’indagine, quindi potenziale riduzione dei tempi di attesa, ma anche risparmi per il servizio sanitario nel medio-lungo termine. Solo in questo modo possiamo competere con i moderni sistemi sanitari e partecipare alla grande rivoluzione della medicina del futuro”.