Pubblichiamo uno stralcio della richiesta inviata da Marco Gibertoni all’Attenzione dell’Onorevole Presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte in merito al futuro del Distretto Biomedicale Mirandolese.
[…] “Le scrivo un accorato appello affinchè nella preparazione dell’annunciato, imminente nuovo DPCM voglia porre attenzione al settore composto da aziende e professionisti che operano nella produzione e commercializzazione di dispositivi ed apparecchiature medicali ora in forte sofferenza ad eccezione di pochi comparti come, ad esempio, dialisi e terapia intensiva/rianimazione i quali, pur continuando incessantemente a garantire la loro opera, si trovano comunque in situazione di grande difficoltà facendosi imprescindibile carico di soddisfare una domanda improvvisamente condizionata, confusa e sregolata dalla pandemia: pazienti e personale sanitario non possono aspettare, hanno priorità assoluta. Questo è il credo di chi, come il sottoscritto, ha scelto questo come mestiere. Mi prendo la libertà di evidenziare come nel Distretto Biomedicale Mirandolese, siano attivi imprenditori ed operatori che, ancora una volta, si distinguono quotidianamente in tal senso dando prova di attitudine positiva e flessibilità organizzativa. Albert Einstein ci ha insegnato che la crisi ha, quantomeno, due facce, sussiste perciò un lato oscuro nel quale si trova la maggioranza degli altri comparti i quali, di fatto, hanno visto crollare gli affari a causa della inevitabile, forte limitazione delle attività elettive sia “routinarie” che di alta specialità; oltre a ciò è divenuto quasi impossibile, o comprensibilmente proibito, viaggiare per svolgere le funzioni tipiche di informazione, supporto tecnico/educazionale e, non ultima, di vendita. Non riusciamo a lavorare efficacemente dal Marzo scorso […], necessitiamo di un vero “toccasana” così da affrontare fiduciosi e positivi il 2021, diversamente la cessazione delle attività sarà inevitabile epilogo nella grande maggioranza dei casi … e che il Buon Dio ci aiuti. […]”