Iungo Spa, scopriamo un’altra eccellenza italiana nel progetto imPURE

Prosegue il nostro viaggio alla scoperta delle aziende italiane che partecipano al progetto di ricerca europeo imPURE. Luca Mongiorgi, CMO di Iungo Spa, nata da uno spin-off della Facoltà di Ingegneria dell’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia, risponde alle nostre domande. “IUNGO – spiega Mongiorgi – è una piattaforma di Supply Chain Collaboration che garantisce l’integrazione tra clienti e fornitori. Lo facciamo da sempre grazie ad una tecnologia brevettata, la IUNGOmail, che garantisce l’onboarding del 100% dei fornitori in tempo zero. Ma soprattutto lo facciamo sui fornitori di produzione cioè quelli che hanno un impatto sul core business del nostro cliente”.

 

Nel progetto imPURE che ruolo avete e quale sarà la vostra attività?

Il nostro ruolo è quello di abilitatore tecnologico. Lo scopo del progetto è di rendere il comparto biomedicale più reattivo e flessibile in caso di emergenza, come avvenuto con la pandemia. Questo vuol dire, dal punto di vista tecnologico, avere una piattaforma che metta le aziende nelle condizioni di conoscere meglio i propri fornitori e/o fornitori potenziali, sotto tutti i punti di vista (portafoglio prodotti, certificazioni, capacità produttiva, solidità finanziaria, …) in modo da poterli coinvolgere velocemente in caso di bisogno improvviso.

Oltre a questa fase di qualifica è fondamentale avere anche una tecnologia non impattante (la IUNGOmail) che permetta di abilitare tutti i processi operativi (Ordini, Bolle, Etichette) velocemente e in modo strutturato.

 

Che tipo di competenze state mettendo a servizio del progetto?

Abbiamo all’attivo più di 400 progetti con circa 70.000 interazioni al giorno tra le aziende che utilizzano la nostra piattaforma. Oltre all’aspetto puramente tecnologico ha avuto molto peso anche il fatto che avessimo già clienti che operano nella subfornitura “biomedicale”, questo nel primo lockdown ci ha permesso di comprendere al meglio i desiderata e affinare alcuni aspetti tecnologici. Grazie quindi a questa esperienza consolidata e al focus sui fornitori diretti stiamo implementando la nostra tecnologia per garantire:

– mappatura dei fornitori attivi e potenziali

– gestione efficace e strutturata dell’interazione con i fornitori sui processi di ALBO, RDO e ORDINI.

 

Qual è la sfida più impegnativa che state affrontando nell’ambito del progetto?

Questo progetto è particolarmente stimolante e allo stesso tempo complesso per due ragioni principali:

– la numerosità degli interlocutori coinvolti che impongono un lavoro di sintesi delle esigenze dei singoli

– il focus del progetto che non viene visto come una “semplice commessa”, ma come una corsa contro il tempo per portare un beneficio tangibile in questa situazione pandemica che si sta prolungando.

 

Su quali altri progetti innovativi siete impegnati al momento?

Possiamo definire la nostra roadmap di innovazione secondo tre principali direttrici:

– Ampliamento Community: garantire una sempre maggiore diffusione

– Evoluzione tecnologica: per garantire funzionalità e servizi sempre innovativi (ad esempio Blockchain) e sempre più aderenti al bisogno del cliente (qualificazione e monitoraggio dei fornitori anche finanziario)

– Ecosistema tecnologico: per fornire servizi integrati con altre piattaforme (es: Fintech)

 

– Quali sono i profili professionali cui guardate con maggiore attenzione? 

Sicuramente sono di due tipologie principali:

– esperti dei processi di acquisto o di supply chain ed operations più in generale;

– competenze tecnologiche e propensione all’innovazione.

Per un’azienda come la nostra, a costo di cadere nel luogo comune, le risorse umane sono l’elemento più importante su cui si basa l’innovazione del prodotto e di conseguenza la soddisfazione del cliente finale.