Le aziende del comparto di fornitura di dispositivi medici sono ancora in attesa di una pronuncia politica o giuridica da parte degli organi competenti: Governo o TAR.
La mini proroga approvata in commissione Finanze al Senato avrà scadenza 30 novembre 2023. Restano ormai pochi giorni per definire ciò che sarà del payback applicato ai dispositivi medici. Ma è bene sottolineare che le migliaia di aziende coinvolte in questa vicenda sono in una situazione economico-finanziaria di assoluta precarietà e incertezza da ormai novembre 2022.
Ecco perché FIFO Sanità Confcommercio sollecita un intervento risolutivo che tolga soprattutto le micro, piccole e medie imprese da un contesto insicuro come quello attuale. Di proroga in proroga, le aziende fornitrici di dispositivi medici hanno bloccato o procrastinato piani di assunzioni, strategie di sviluppo e opportunità di investimento a causa dell’incertezza che governa nel quadro normativo del payback.
“Siamo in attesa che qualcuno si esponga, ma al momento non è arrivata alcuna manifestazione da parte del Governo o da parte del Tribunale Amministrativo. Ci auguriamo soprattutto un intervento di quest’ultimo in favore delle aziende nei prossimi giorni.
Ribadiamo l’assoluta incostituzionalità di questa norma e ricordiamo che in caso di mancata risoluzione del payback, resta concreto il rischio di interruzione di forniture di dispositivi medici, anche salvavita, a causa del fallimento delle imprese” – Giacomo Guasone, vice presidente – FIFO Sanità Confcommercio.