ExpoMed Eurasia, il biomedicale italiano guarda alla Turchia

Si è svolta a Istanbul la ventunesima edizione dell’annuale fiera ExpoMed Eurasia organizzata da Reed Tuyap, joint venture tra Reed Exhibition e Tuyap.

Questa esposizione è una delle piattaforme principali per le aziende leader a livello mondiale nel settore sanitario, riunendo i fornitori di dispositivi medici e apparecchi con distributori e operatori sanitari a Istanbul, fulcro delle economie in rapida crescita del Sud Est Europa, Nord Africa, Medio Oriente, Russia e CIS (Comunità stati indipendenti). Quest’anno l’Italia è stata l’ospite d’onore grazie alla partecipazione di più di 82 aziende, molte delle quali portate all’esposizione da Reed Exhibition Isg Italy.

Non a caso l’Italia è il quarto partner commerciale della Turchia dopo Germania, Russia e Cina. Nel 2013, l’import e l’export  tra Italia e Turchia si sono attestati rispettivamente a 12.885 e 6.721 milioni di dollari. Nonostante nel 2013 le esportazioni dall’Italia abbiano registrato un calo del 3,4%, a causa delle congiunture macroeconomiche sfavorevoli, la bilancia commerciale rimane favorevole all’Italia per 6.164 milioni di dollari secondo i dati elaborati da Ice. Hanno partecipato all’inaugurazione dell’esposizione il ministro delle sanità turco, Saim Kerman, e l’ambasciatore italiano in Turchia, Gianpaolo Scarante, che hanno ricordato l’importanza fondamentale del crescente mercato turco nel settore ospedaliero e medicale.

La tendenza generale delle aziende italiane presenti è la ricerca di nuove commissioni e nuovi distributori in grado di fornire un livello capillare della diffusione dei prodotti made in Italy, minacciati dalla sempre più crescente diffusione dei prodotti dell’estremo oriente che producono a costi minori e qualità inferiore, così da tentare di imporsi sul mercato con prezzi più vantaggiosi.

Paolo Pinto, vice direttore di Ita Ice Turchia parlando della Turchia l’ha definita un mercato vergine, paragonabile all’Italia degli anni 60-70. “Le potenzialità enormi offerte dalla Turchia portano non solo i prodotti italiani nel Paese, ma intorno alla nascita delle grandi strutture ospedaliere diviene necessaria l’ottimizzazione dei servizi accessori (pulizia, sicurezza, etc.) che potrebbero essere svolti da singole società anziché da diverse entità. Questo crea un ulteriore possibilità di espansione per quelle aziende italiane che offrono già questo tipo di prestazioni, che potrebbero esportare le esperienze e il know how accumulato”, ha sottolineato Pinto. Inoltre, date le potenzialità enormi della Turchia, “è importantissimo che istituzioni come Ice promuovano le piccole e medie imprese affinché possano addentrarsi sui mercati in crescita”, ha concluso il vice direttore di Ice Turchia.

Tra le società italiane presenti anche Sorin Group, presente da oltre 20 anni in Turchia, che mira a espandersi e consolidare la propria posizione nel Paese e sui mercati emergenti. In Turchia l’età media è in crescita, il tasso di mortalità in calo e questo porta a una maggiore spesa sanitaria pro capite: in un Paese che conta quasi 80 milioni di persone significa grosse possibilità di guadagno.

Pic Solution, società del gruppo Artsana, presente sul mercato turco in partecipazione con Sanofi Aventis, ha partecipato all’ExpoMed di Istanbul alla ricerca di nuovi distributori per consolidare la sua posizione, rivolta principalmente al settore privato a causa della minaccia derivante dalla crescente presenza di competitor che offrono prodotti simili a prezzi più bassi. Del gruppo Artsana fanno parte, oltre a Pic, anche marchi come Chicco, Prenatal, Lycia e Control.

Italray, azienda fiorentina operante nel settore delle macchine X-ray, nonostante il mercato di nicchia in cui opera per quest’anno si prefigge di raddoppiare le vendite in Turchia in un contesto in cui le politiche hanno favorito la nascita di nuove cliniche e ospedali privati (801 ospedali pubblici e 399 privati), che si riforniscono spesso presso aziende italiane per fornire servizi elevati ai pazienti.

Fonte: Finanza.tiscali