Concludiamo la conoscenza delle aziende italiane protagoniste del Progetto imPURE, ecco Warrant Hub

Il nostro portale, distrettobiomedicale.it, è una delle sei realtà italiane che partecipano al progetto di ricerca europeo imPURE, che ha ricevuto un contributo di circa 5,8 milioni di Euro dalla Commissione Europea. Si tratta di uno dei 23 progetti selezionati e finanziati nell’ambito del programma UE Horizon 2020 per fronteggiare le problematiche emerse con il dilagare della pandemia da Covid-19 relativamente alla difficoltà nell’approvvigionamento di dispositivi medici. Il progetto si propone di sviluppare un nuovo concetto di produzione estremamente flessibile sfruttando la tecnologia dell’Additive Manufacturing e le più innovative soluzioni digitali fra cui sensoristica di nuova generazione e intelligenza artificiale.

ImPURE coinvolgerà complessivamente 19 partner di 8 diversi Paesi europei, coordinati dall’Università Tecnica di Atene. Sono 6 le aziende italiane partecipanti al progetto, oltre a distrettobiomedicale.it sono presenti Sidam di Mirandola, Iungo di Modena, Warrant Hub di Correggio (RE), Stil Gomma di Bergamo e Producta di Macerata. Con l’intervista a Isella Vicini, European Funding Development Director di Warrant si chiude il racconto delle 5 realtà made in Italy.

Di cosa si occupa l’azienda?

Warrant Hub supporta i processi d’innovazione e sviluppo delle imprese di ogni settore individuando opportunità di finanza e fornendo consulenza. Warrant Hub, già Warrant Group, è società controllata di Tinexta Group, ha sede a Correggio (RE) ed è operativa sul mercato dal 1995. Vanta oltre 200 professionisti e più di 8000 imprese clienti.

Nel 2007 è stata fondata la Business Unit di Warrant Hub European Funding Development (EFD) che supporta imprese ed enti privati e pubblici, a livello nazionale ed internazionale, nella partecipazione e gestione di progetti di Ricerca e Innovazione finanziati dalla Commissione Europea. EFD offre consulenza metodologica e strategica per l’approccio e la partecipazione a programmi di finanziamento di ricerca e innovazione, come Horizon Europe e LIFE Programme, in un ciclo completo dall’analisi delle politiche settoriali alla conclusione dei progetti di ricerca e innovazione. EFD supporta i propri clienti e partner nel networking, nella definizione delle idee di progetto, nella pianificazione/presentazione del progetto, nella negoziazione, nella gestione, nella divulgazione scientifica e nello sfruttamento dei risultati del progetto. EFD partecipa anche direttamente ai progetti europei con i ruoli di coordinatore e partner per la gestione del progetto, la comunicazione, la disseminazione e il supporto amministrativo e da quest’anno anche con una forte competenza dedicata alla “sostenibilità” e al “social engagement”.

Il team EFD è composto da 17 consulenti con una pluriennale esperienza in progettazione europea in diversi domini tecnologici: salute, energia, ambiente, trasporti, tecnologie dell’informazione e della comunicazione, beni culturali, Nanotecnologie, Edilizia, sono solo alcuni esempi. Questa Business Unit è direttamente coinvolta nelle attività del progetto imPURE.

Nel progetto imPURE che ruolo avete e quale sarà la vostra attività?

Dopo aver curato l’iter di presentazione del progetto, siamo attualmente responsabili delle attività di Network Establishment, Dissemination, Exploitation e Business Planning. Questo significa che abbiamo la responsabilità di tutte le attività legate alla divulgazione scientifica e valorizzazione dei risultati, contribuiamo alla definizione del piano di business e alla creazione di un network tra progetti e piattaforme europee nell’ambito della stessa tematica di imPURE. Infine, affianchiamo i partner italiani come advisor nelle attività di Project Management.

Che tipo di competenze state mettendo a servizio del progetto?

La nostra quindicennale esperienza di gestione finanziaria, amministrativa e organizzativa nello svolgimento delle attività del progetto. Inoltre siamo il punto di riferimento per le attività di comunicazione e divulgazione scientifica e ci avvaliamo delle competenze tecniche dei membri del nostro team per garantire un efficace sfruttamento dei risultati.

Qual è la sfida più impegnativa che state affrontando nell’ambito del progetto?

Il progetto imPURE nasce in risposta ad una call straordinaria del programma Horizon 2020, lanciata il 22 maggio dalla Commissione Europea, con l’obiettivo di finanziare lo studio di processi produttivi “agili” per riconvertire velocemente le linee di stampaggio biomedicali (in particolare mascherine e respiratori) in risposta alle richieste di forniture straordinarie per contrastare il dilagare di una pandemia. Grazie ai fondi messi a disposizione dalla Commissione e all’eccellenza delle aziende Italiane coinvolte in questo progetto riusciremo ad adattare le linee produttive di componenti medicali passando dalle tre settimane attuali a sole 48 ore. La capacità di reazione in tempi rapidi sarà sicuramente la sfida più impegnativa.

Al di là di imPURE state portando avanti altre innovazioni o ne avete presentate di recente sul mercato? Su quali fronti e con che investimenti?

Al momento siamo coinvolti in 51 progetti di ricerca e innovazione per un budget totale di finanziamenti che si aggira attorno ai 151 milioni di euro. Abbiamo ottenuto importanti risultati nel corso degli anni: il premio come miglior progetto europeo nel settore delle Nanotecnologie nel 2019 e il premio per lo sviluppo del miglior sito internet di un progetto europeo nel 2020, solo per citare i più recenti. Le innovazioni sviluppate nei nostri progetti hanno ricevuto più volte il plauso della Commissione Europea che ci ha invitato a diversi eventi e manifestazioni per presentarli come best practice; queste innovazioni, però, non si limitano a essere un esempio virtuoso per le attività di ricerca ma hanno suscitato l’interesse anche di aziende multinazionali che si sono proposte per portare sul mercato i risultati ottenuti.

Quali sono i profili professionali cui guardate con maggiore attenzione? 

Siamo molto interessati a profili tecnici, quindi laureati specializzati in discipline scientifiche, che abbiano esperienza in progettazione europea o che siano desiderosi di affrontare questa sfida, che sappiano scrivere un progetto e che riescano a capire quando un’idea è innovativa e come poterla declinare in un progetto di ricerca. Nel nostro team sono presenti anche professionisti esperti in Project Management, altro profilo professionale che ricerchiamo spesso, e professionisti della Comunicazione e Divulgazione scientifica, attività di cui siamo spesso responsabili all’interno dei progetti europei. Siamo molto aperti ed attenti a nuove figure trasversali: i prossimi sette anni di europrogettazione saranno caratterizzati da parole chiavi come sostenibilità, transizione ambientale, digitalizzazione, social engagement, social science, divulgazione scientifica. Invitiamo tutti gli studenti specializzandi e/o laureandi a prestare molto attenzione a queste parole chiave su cui si baserà il nostro futuro imminente, sia come cittadini del mondo prima ancora che come lavoratori, e a contattarci per confrontarci sui loro sogni. Sono fermamente convinta che le professioni di domani sia necessario costruirle a tavolino oggi, mettendo a frutto le abilità ed i sogni della Young Generation.