Negli ultimi decenni, l’estetica ha assunto un ruolo sempre più centrale nella società contemporanea, tanto che, tra le molte opzioni disponibili, la scelta di ricorrere ai filler è una delle più diffuse tra chi desidera ringiovanire o migliorare determinate caratteristiche del volto.
I filler sono sostanze generalmente iniettate nel tessuto cutaneo per riempire le rughe e altre imperfezioni della pelle, così come per aumentare il volume delle labbra o ripristinare la pienezza delle guance.
Esistono in commercio diverse tipi di filler, ognuno dei quali ha caratteristiche uniche e viene utilizzato per scopi specifici; anche i materiali di cui sono composti sono i più diversi, ne citiamo di seguito qualche esempio: acido ialuronico, idrossiapatite di calcio e polimetilmetacrilato.
La procedura di trattamento con filler estetici è generalmente rapida e relativamente semplice: l’iniezione del filler viene eseguita utilizzando un ago sottile che consente di posizionare accuratamente la sostanza nelle aree desiderate.
Tuttavia, come ogni procedura medica, ci sono rischi associati ai filler estetici, tra cui infiammazioni, arrossamenti, ecchimosi, infezioni, reazioni allergiche e, in rari casi, necrosi dei tessuti.
Quest prodotti NON hanno una destinazione d’uso medica, ma sono simili ai dispositivi medici per rischi e funzionamento, oltre a essere normati dallo stesso Regolamento; fanno, infatti, parte dell’Allegato XVI del Regolamento (UE) 2017/745.
Il Regolamento di esecuzione (UE) 2022/2346 definisce le specifiche comuni per i gruppi di prodotti elencati nell’allegato XVI del MDR e, oltre a definire alcuni requisiti generali per questi prodotti, prende puntualizza le specifiche comuni per le differenti categorie.
L’Allegato IV del Regolamento (UE) 2022/2346 stabilisce le specifiche comuni per le sostanze, le associazioni di sostanze o gli elementi destinati a essere utilizzati per filling facciali o altri filling cutanei o per le mucose attraverso iniezione sottocutanea, sottomucosa o intradermica o un altro tipo di introduzione, eccetto quelli per i tatuaggi.
Queste specifiche riguardano vari aspetti dei prodotti e delle sostanze utilizzate, come le indicazioni sulla qualità e la sicurezza dei materiali utilizzati, sui test da effettuare prima dell’utilizzo e sui requisiti di etichettatura.
In particolar modo vengono identificati i rischi specifici che un fabbricante deve tenere in considerazione mentre esegue l’analisi dei rischi, tra cui:
L’Allegato IV ci aiuta andando poi a indicare una lista di danni e pericoli, i cui rischi devono essere eliminati e/o ridotti il più possibile, ad esempio:
Per agevolare il fabbricante nel mettere in atto eventuali azioni di controllo dei rischi, le specifiche comuni forniscono anche delle indicazioni riguardo le misure specifiche da adottare per tutelare la salute e la sicurezza dell’utilizzatore, come la raccolta di dati per valutare la presenza di sostanze non degradabili derivanti dai dispositivi, le attività di formazione in relazione alla somministrazione e all’uso sicuro del dispositivo (formazione accessibile agli utilizzatori) o la presenza di sostanze CMR valutata a prescindere dalla concentrazione.
Come i dispositivi medici, anche questi prodotti devono essere dotati delle informazioni fornite dal fabbricante in conformità a quanto previsto dai GSPR (Allegato I §23), ma trattandosi di prodotti con una destinazione d’uso non medica, il Regolamento (UE) 2022/2346 ha definito anche delle informazioni di sicurezza aggiuntive sempre nell’ottica di tutelare l’utilizzatore finale.
Si noti, ad esempio, che è richiesto l’inserimento sia in etichetta che nelle istruzioni per l’uso della dicitura: «Da somministrare esclusivamente da parte di operatori sanitari adeguatamente formati, qualificati o accreditati in conformità della normativa nazionale» e in entrambi i documenti andrà specificato chiaramente che i prodotti non devono essere utilizzati in persone di età inferiore a 18 anni.
Un altro requisito specifico per questa categoria di prodotti è la realizzazione di allegato alle istruzioni per l’uso in un linguaggio comunemente comprensibile per gli utilizzatori profani e in una forma che sia agevole consegnare a tutti i consumatori.
Esso deve comprendere:
Da questo articolo, come anche dal precedente riguardante la stessa categoria di prodotti, ci rendiamo sempre più conto che, pur presentando molti tratti in comune con i “fratelli” dispositivi medici, essi sono caratterizzati da alcune peculiarità che devono, pertanto, essere valutate dal fabbricante con attenzione e correttamente affrontate al fine di garantire la conformità a quanto richiesto dalle normative vigenti.
Tuttavia, identificare le differenze tra questi prodotti può essere non sempre semplice: è importante approfondire questi temi e avere al proprio fianco qualcuno che possa aiutare a comprendere quali step sia necessario compiere per raggiungere la conformità del dispositivo con destinazione d’uso non medica.