Assobiomedica: con buone pratiche infezioni ospedaliere in calo del 30%

Il Presidente Boggio: “Problema di forte impatto socio-economico, importante che il Piano del Ministero adotti misure efficaci che riducano il fenomeno”

 Se ogni anno 700mila pazienti contraggono un’infezione in ospedale una delle cause è la scarsa igiene delle mani. Il lavaggio delle mani, insieme a buone pratiche cliniche come l’uso appropriato degli antibiotici e l’adozione di soluzioni tecnologiche che aiutino la prevenzione e il controllo delle infezioni, possono ridurre il contagio fino al 30%. Si tratta di un problema che ha un grave impatto umano per le 7mila vite perse ogni anno in Italia, ma anche un forte peso economico e sociale per i costi di degenza quasi triplicati per complicanze post-ricovero. Questo il commento di Assobiomedica in occasione della Giornata mondiale dell’igiene delle mani, istituita dall’Organizzazione mondiale della Sanità il 5 maggio.

“È importante che le strutture sanitarie – ha dichiarato il Presidente di Assobiomedica, Luigi Boggio – effettuino un cambiamento decisivo in questo senso e comincino ad adottare misure virtuose per ridurre il fenomeno delle infezioni correlate all’assistenza sanitaria sia per la tutela della salute dei pazienti che per la sostenibilità del sistema sanitario. Ci auguriamo che il Piano contro i batteri multiresistenti del Ministero della Salute introduca sistemi di prevenzione e monitoraggio delle infezioni che arginino il problema: dalla formazione del personale medico-sanitario all’introduzione di tecnologie innovative costo-efficaci, dalla riduzione dei rischi attraverso un adeguato livello di pulizia e igiene degli ambienti ospedalieri alla definizione di politiche sulla prevenzione dei rischi. È infatti necessario intervenire quanto prima sia sui diversi livelli organizzativi sia su strumenti e mezzi utilizzati dagli operatori sanitari, che grazie alla collaborazione e al lavoro interdisciplinare, permettano di ridurre il tasso di infezioni correlate all’assistenza sanitaria e contrastare l’antimicrobico resistenza”.