Si chiama Ecmolife ed è il primo dispositivo prodotto in Italia in grado di supportare il sistema cardio-respiratorio di pazienti con gravi affezioni polmonari o in shock cardiaco, che possono essere stabilizzati ovunque si trovino e trasportati in una struttura di alta specialità
Lisbona, ottobre 2019 – Esperti da tutto il mondo si sono riuniti per il Congresso Europeo di Cardiochirurgia (EACTS), tenutosi dal 3 al 5 ottobre a Lisbona: è in questa occasione che Eurosets, azienda di Medolla (MO) specializzata nella progettazione, produzione e commercializzazione di dispositivi biomedicali, ha presentato Ecmolife, un innovativo dispositivo portatile, il primo prodotto da un’azienda italiana, in grado di sostituire temporaneamente la funzione del cuore e dei polmoni nelle persone in cui il sistema cardio-respiratorio risulti gravemente compromesso e refrattario alle terapie farmacologiche o addirittura in caso di arresto cardiaco.
Ecmolife è un dispositivo “salvavita”, un’evoluzione dei sistemi per circolazione extracorporea presenti nelle sale operatorie di cardiochirurgia, ovvero una pompa centrifuga per ECMO (ExtraCorporeal Membrane Oxygenation) a levitazione magnetica ideata per l’utilizzo sia presso strutture ospedaliere, in particolare nei reparti di rianimazione e terapia intensiva, sia in ambito extra ospedaliero.
Dopo 3 anni di ricerche i progettisti di Eurosets sono riusciti infatti a miniaturizzare la tradizionale macchina cuore-polmone delle sale operatorie (di grandi dimensioni) rendendola trasportabile. Questo concentrato di tecnologia, dal peso di appena 14kg, potrà essere dunque utilizzato a bordo di ambulanze attrezzate per la rianimazione avanzata e sugli aeromobili. Pazienti con gravi affezioni polmonari o in shock cardiaco, dopo essere stati stabilizzati ovunque si trovino, potranno essere trasportati presso ospedali di alta specialità: le funzioni cardiaca e respiratoria sono infatti temporaneamente svolte dal dispositivo Ecmolife, in attesa della diagnosi e del relativo trattamento terapeutico finalizzato alla ripresa funzionale del cuore o dei polmoni del paziente.
“I continui investimenti in ricerca ci hanno permesso di raggiungere questo importante risultato, – commenta Antonio Petralia, Vice Presidente e Amministratore Delegato di Eurosets. – Ecmolife è un grande traguardo per il settore biomedicale ma soprattutto una grande opportunità di cure per il paziente soccorso in situazione di emergenza. Abbiamo presentato questa innovazione tecnologica nei giorni scorsi a Lisbona, dove numerosi esperti hanno dimostrato grande interesse e riconosciuto le potenzialità cliniche di Ecmolife. Vogliamo fare un passo avanti nel percorso della sanità verso il modello organizzativo Hub&Spoke, ovvero strutture ospedaliere dislocate capillarmente sul territorio che fanno riferimento ad una struttura centrale di alta specialità per il trattamento di patologie complesse”, conclude Petralia.
In Italia ogni anno vengono colpite da arresto cardiaco oltre 60mila persone; di queste solo il 5% sopravvive, percentuale che può arrivare 30% grazie alla recente diffusione del defibrillatore semi automatico, che dovrà diffondersi sempre più capillarmente.
Ecmolife, con la sua tecnologia made in Italy, è destinato a condizionare ancor più favorevolmente le attuali tecniche di rianimazione cardiopolmonare: si stima infatti che Ecmolife possa aumentare la sopravvivenza in caso di arresto cardiaco fino al 60-70%.