Antonio D’Amore, Research Assistant Professor in Biomedical Engineering dell’Università di Pittsburgh e Group Leader in Ingegneria Tissutale per la Fondazione Ri.MED di Palermo sarà uno dei relatori del convengo dal titolo “Il domani è già realtà. Dalla ricerca di base all’innovazione, sulla strada della multidisciplinarietà. Esempi eccellenti di nuovi percorsi e progetti in corso per il settore Life Science” che si terrà sabato 3 luglio dalle 11.15 alle 12.45, nella sala Argento di Veronafiere nel corso di Innovabiomed 2021.
Questo il titolo dell’intervento del Prof D’Amore: “La valvola cardiaca biomimetica tessutale: tecnologia innovativa che consente di annullare la dipendenza dalle attuali terapie anticoagulanti richieste dalle valvole meccaniche e che garantisce maggiore durabilità di una bioprotesi”.
Il Dr. D’Amore, affiliato da 10 anni alla Fondazione Ri.MED, ha sviluppato un bagaglio di competenze unico nell’ambio dell’Ingegneria dei tessuti, nonché numerose piattaforme tecnologiche innovative, evidenti anche dal numero e dalla qualità delle sue pubblicazioni scientifiche e dei brevetti già depositati. L’obiettivo del suo lavoro è sviluppare ed introdurre nella pratica clinica una tecnologia di protesi valvolare per sostituzione di valvole cardiache che annulli la dipendenza dalle attuali terapie anticoagulanti richieste dalle valvole meccaniche e che garantisca maggiore durabilità di una bioprotesi, per migliorare la qualità di vita dei pazienti sottoposti a sostituzione valvolare. Ha già testato l’impiego di strutture temporanee di support (scaffold), combinate con cellule del paziente: tale supporto è pensato per degradarsi ed essere rimpiazzato dal tessuto prodotto dal paziente stesso. Questo sensazionale filone di ricerca è stato funzionale allo sviluppo di tecnologie innovative di lavorazione dei polimeri, applicabili anche in altri contesti, quale il prototipo di valvola mitrale.
Lo scorso dicembre il Consiglio europeo della ricerca ha assegnato al Professor Antonio D’Amore l’edizione 2020 del “Consolidator Grant”, considerato il premio più competitivo e prestigioso dell’UE. Il suo innovativo progetto “BIOMITRAL” ha convinto i revisori, che hanno considerato valida l’idea progettuale e solide le competenze e i risultati scientifici già all’attivo, tra cui 14 brevetti e il recente avvio della start-up Neoolife, di cui è fondatore e chief technology officer. Il CER seleziona e premia progetti di frontiera, potenzialmente in grado di rivoluzionare il mercato di riferimento, visioni innovative proposte da ricercatori di qualsiasi nazionalità, purchè impegnati a sviluppare il proprio progetto in un paese europeo o associato. L’obiettivo è riconoscere le migliori idee e conferire status ai migliori cervelli d’Europa, attirando al contempo talenti dall’estero. Tra questi c’è Antonio D’Amore, Group Leader in Ingegneria Tissutale per la Fondazione Ri.MED. Il progetto “BIOMITRAL” approccia in modo innovativo un argomento di grande rilevanza nella cardiochirurgia: la valvola mitrale rappresenta infatti una sfida particolarmente complessa, poichè deve sopportare il carico di pressione più elevato. “L’idea chiave – spiega il Prof. D’Amore – è affrontare il rigurgito mitralico funzionale ingegnerizzando l’apparato cordale e ricollegando il ventricolo sinistro con i lembi della valvola.” Si tratta di una terapia innovativa basata sulla creazione di un tessuto polimerico che presenta tutti i vantaggi delle valvole ingegnerizzate, ma senza stent. “Il mio prototipo di valvola mitrale è totalmente ispirato a ciò che si osserva in natura, per questo ha una sola cuspide a doppia apertura e non presenta la configurazione rigida ad anello delle valvole ingegnerizzate tradizionali a tre cuspidi”. Il Prof. D’Amore ha eletto la Fondazione Ri.MED quale host institution per il suo progetto, ritagliando una parte anche per il McGowan Institute di Pittsburgh, dove è Professore e lavora da anni in virtù della partnership che Ri.MED può vantare con UPMC e l’Università di Pittsburgh.
La Fondazione Ri.MED sarà inoltre presente a Verona con una rappresentanza di ricercatori del gruppo del Prof. D’Amore (Ingegneria dei Tessuti), del gruppo del Prof. Burriesci (Bioingegneria) e del gruppo di Immunoterapia con la Dr. Badami.