L’inaugurazione del polo di via Vignolese avverrà il 13 dicembre. A ottobre, a Mirandola, al via i corsi biennali sul biomedicale “Nuove tecnologie della vita”
Se è vero che i tecnopoli sono una tappa fondamentale nel processo di posizionamento dell’Emilia-Romagna tra le regioni più evolute del contesto europeo, Modena e il suo territorio possono dirsi soddisfatti. Dal prossimo mese, infatti, Democenter completerà il trasloco nella nuova struttura di via Vignolese, ultimando così l’ultima fase di allestimento del Tecnopolo di Modena. Contemporaneamente sono ripartiti anche i lavori nel tecnopolo Mirandola, dove da ottobre, con il nuovo anno scolastico 2014-2015, prenderanno il via i corsi biennali di specializzazione sul biomedicale dell’Istituto tecnico superiore Its “Nuove tecnologie della vita”.
Modena L’inaugurazione del polo modenese è prevista per sabato 13 dicembre. La data è stata definita in seguito a un incontro tra Comune di Modena, Università di Modena e Reggio Emilia e Democenter. Il sindaco di Modena Gian Carlo Muzzarelli e il vicesindaco Gianpietro Cavazza, il rettore Angelo Oreste Andrisano, il presidente Erio Luigi Munari e il direttore Enzo Madrigali di Democenter hanno visitato le strutture.
«Gli ultimi dati economici», afferma il sindaco Muzzarelli, «dimostrano l’urgenza di dare un segnale all’economia: un’accelerazione sul versante del sapere, della green economy e dell’integrazione tra imprese e centri di ricerca è fondamentale».
Il tecnopolo è costituito da laboratori dedicati a tre assi fondamentali: “Meccanica e materiali”, “Scienze della vita”, con evidenti e significative ripercussioni per la vita e la salute delle persone, e “Ict”, fondamentale per l’aggiornamento e l’innovazione delle imprese modenesi. Lungo questi tre assi, osserva il presidente di Democenter Erio Luigi Munari, «proseguiremo il lavoro per trasformare il grande patrimonio di competenze e tecnologie presente all’interno del nostro ateneo».
Dalla fine di settembre prenderà il via il trasferimento di Democenter nel Tecnopolo, mentre nel mese di ottobre sono previsti interventi alla viabilità per facilitare l’accesso alle nuove strutture. «La realizzazione della struttura che ospita il Tecnopolo di Modena», conclude il rettore dell’Università di Modena e Reggio Emilia Angelo Andrisano, «rappresenta in questo momento il contributo più significativo che le istituzioni possono dare alla crescita del territorio e delle sue imprese».
Mirandola Sono ripartiti e termineranno ad ottobre i lavori del Tecnopolo di Mirandola. Dopo l’accordo sulla gestione del Parco scientifico e tecnologico raggiunto tra Regione Emilia Romagna, Provincia di Modena, Comune di Mirandola, Its e Fondazione Democenter-Sipe, il progetto ora può procedere spedito.
La struttura è in pratica un laboratorio in cui si fa ricerca applicata a 360 gradi nel campo dei materiali innovativi, in simbiosi con il sistema imprenditoriale. Scopo è anche quello di innestarsi nelle cordate europee sui grandi progetti di ricerca finanziati dai fondi comunitari. La Regione Emilia-Romagna ha investito 3,8 milioni dei 4,25 necessari per costruire la piattaforma hi-tech. Quello che era stato pensato come un centro di competenze multidisciplinare è diventato ora una struttura vera e propria 800 metri quadrati all’interno del nuovo polo scolastico di Mirandola, con tre laboratori di ricerca in cui lavoreranno 16 ricercatori a tempo pieno sotto la vision strategica di cinque manager del biomedicale e la direzione operativa di un manager del settore.
La ricerca si tradurrà anche in servizi avanzati alle imprese, nuovi corsi di formazione post diploma e post laurea (un primo Master è già partito in partnership con l’Università di Modena e Reggio Emilia) ed un incubatore di spin off e start up, oltre ad altri 1.100 metri quadri di spazi per infrastrutture, messi a disposizione dal Comune di Mirandola.
Ai laboratori e all’offerta di servizi avanzati per le imprese saranno affiancati anche percorsi formativi. Dopo il Master di primo livello in Materiali già partito, prenderanno il via ad ottobre, con il nuovo anno scolastico 2014-2015, i corsi biennali di specializzazione sul biomedicale dell’Istituto tecnico superiore Its “Nuove tecnologie della vita” di Mirandola, che ha coagulato attorno alla relativa fondazione non solo le aziende del settore e l’ateneo locale, ma anche gli istituti superiori locali “Galilei” e “Luosi”, il “Morandi” di Finale Emilia e il “Selmi” di Modena, oltre ad enti di formazione.
«I corsi», ha spiegato Giuliana Gavioli, caposezione Biomedicale per Confindustria Modena nonché dirigente di BBraun Avitum, «sono calibrati per 25 diplomati e prevedono un perfezionamento con stage nelle aziende del polo biomedicale e lezioni tenute sia da docenti delle industrie e delle università di Modena e Reggio Emilia e Ferrara, sia da professori di istituti superiori».
Fonte: Emmeweb.it