“L’ordinanza del TAR del Lazio di rinvio alla Corte Costituzionale del payback è una grande notizia per tutte le aziende di dispositivi medici che, ringraziandole personalmente per la compattezza, sono state in questi anni ferme contro questa norma. Significa aver vinto una prima battaglia fondamentale per la cancellazione del payback. Questa ordinanza ha finalmente dato un senso di dignità al nostro settore e ringraziamo che la Giustizia abbia fatto il suo corso. È una giustizia che ci fa essere orgogliosi di essere italiani, ricordando a tutti che viviamo in una democrazia evoluta dove esiste uno stato di diritto”. Questo il commento a caldo del Presidente di Confindustria dispositivi medici, Massimiliano Boggetti sul rinvio del Tar alla Corte Costituzionale del payback.
“Il rinvio alla Corte Costituzionale non sancisce ancora la fine del payback – ha dichiarato Boggetti -, ma segna un punto importante perché nell’ordinanza vengono sottolineati tutti gli aspetti di incostituzionalità della norma: dalla retroattività, alla rinegoziazione delle gare, passando per l’assenza di specificità nel considerare l’uno per l’altro gli oltre un milione e mezzo di dispositivi medici, fino a citare la possibile violazione del Protocollo addizionale alla Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali (CEDU), sotto il profilo dell’affidamento, della ragionevolezza e dell’irretroattività. Insomma tutto quello che abbiamo da anni sostenuto. Speriamo che il Governo – ha concluso Boggetti -, adesso che è scritto nero su bianco, metta fine a questa vicenda. Avrebbe dovuto farlo tempo fa, adesso non aspetti più, lasciando il comparto in una situazione di ulteriore inutile immobilismo. Da tempo sosteniamo che esiste un modo per governare il comparto senza il payback, senza i tetti imposti e le gare centralizzate al prezzo, insomma senza queste norme che arrecano danno alla salute dei cittadini”.