“Il PAL non è uno strumento statico, la programmazione sanitaria per il nostro ospedale è già cambiata, con la previsione del potenziamento dell’ospedale di Mirandola. La proposta della Lega di riscrivere il PAL è tardiva, non è la partita che si sta giocando adesso: oggi bisogna che l’AUSL si concentri per attuare il previsto potenziamento, affinché l’ospedale di Mirandola sia rafforzato, come ribadito anche dall’ultimo documento approvato dall’assemblea dei sindaci, la Conferenza territoriale sanitaria.
Più che fischiare un tardivo ‘fermi tutti’ per riscrivere tutto da capo, adesso è il momento di rilanciare, raccogliendo l’opportunità rappresentata dall’ulteriore crescita del nostro Distretto Biomedicale e dalla domanda di un rapporto più stretto fra il Distretto e il Sistema sanitario regionale. Noi lo facciamo rilanciando la proposta emersa durante la Fiera ShoMED a Medolla, lo scorso week-end. Le forze economiche hanno sollecitato un maggior raccordo tra le nostre imprese del Biomedicale, il Tecnopolo ‘Mario Veronesi’ e l’Ospedale di Mirandola, con una proposta importante: creare un nuovo e moderno Centro Dialisi che qualifichi e specializzi l’Ospedale di Mirandola, come eccellenza e punto di riferimento regionale in questo campo. Una proposta che noi riteniamo fattibile, con la possibilità di coinvolgere le imprese e risorse private, valorizzando, a servizio dei cittadini e della nostra sanità pubblica, il ruolo mondiale del nostro Distretto. I presupposti ci sono tutti.
Il nostro Distretto, a partire dal ‘fondatore’ Mario Veronesi, è cresciuto storicamente anche grazie ad un contatto costante fra le imprese e chi opera all’interno degli ospedali. Anche durante la pandemia legata al Covid-19 questo rapporto è stato fondamentale. Ora c’è la necessità e l’opportunità di fare un salto di qualità, assolutamente coerente con la scelta di rafforzare il ruolo dell’Ospedale di Mirandola. Una proposta concreta, da non lasciar cadere, è sul tavolo”
Fonte pdmodena