Luca Masotti, avvocato partner dello studio legale Masotti Cassella è stato uno dei relatori della seconda edizione di Innovabiomed, tenutasi a Veronafiere nello scorso luglio.
Con Masotti abbiamo parlato di presente e futuro, con un occhio di riguardo ai temi dell’assistenza legale nel mondo biomedico, e non solo. Questa la prima parte dell’intervista all’Avvocato Luca Masotti
Lo studio è presente da metà degli anni ’60. Ci può raccontare brevemente storia e attività?
“Lo studio nasce quasi sessant’anni fa su spunto di mio padre, che lasciò un noto studio milanese per mettersi in proprio e faceva contenziosi a favore delle banche. Io sono entrato in studio, dopo la laurea, ad inizio anni novanta dando un’impronta diversa perché mi è sempre piaciuta l’assistenza d’impresa. La fortuna mi ha portato ad assistere a quella che all’epoca era una piccola startup nel mondo dei dispositivi medici e nel mio caso specifico ho ulteriormente dato un’esperienza settoriale al mondo dell’assistenza a imprese nel settore medicale, che poi si è evoluto nel biomedicale e nel farmaceutico. Ancora adesso una buona parte del fatturato dell’attività dello studio deriva dall’assistenza a queste società a trecentosessanta gradi”.
Quanto è importante l’assistenza legale qualificata nella gestione di progetti di innovazione che coinvolgono diversi soggetti tra di loro complementari?
“Ho un’idea molto personale. Quando si lavora con le aziende del biomedicale, è indispensabile aver fatto molta esperienza all’interno dell’impresa. Assistere una società in questo settore significa avere una conoscenza molto ampia di tematiche legali, regolatorie e relative alle modalità operative delle società sul mercato. L’assistenza legale è fondamentale se sa integrarsi con una conoscenza dei bisogni dei prodotti della realtà del cliente. Grande pragmatismo, vicinanza ai bisogni dell’imprenditore e sinergia con tutti gli altri soggetti che sono fondamentali nella riuscita di operazioni delicate a livello societario in questo mondo”.
Ci fa qualche esempio concreto di qualche esperienza diretta che evidenza i rischi ed eventualmente le necessarie tutele?
“A me capita di lavorare con aziende che acquistano delle startup oppure ci affianchiamo alle startup stesse. Il caso tipico in cui è più divertente e coinvolgente lavorare come avvocato è quando assisti una startup all’inizio della sua attività. Si comincia a lavorare in team con altri professionisti sulla tutela delle posizioni più a rischio quindi un’adeguata protezione al patrimonio della proprietà intellettuale, un’adeguata tutela sui regimi fiscali, un’adeguata strutturazione della realtà societaria, scrivere con cautela e completezze le regole che disciplinano eventuali contrasti tra soci e affidarsi ai soggetti giusti per tutti gli aspetti regolatori. Bisogna, quindi, preparare un pacchetto completo e strutturato in maniera ideale per diventare appetibile sia ai competitors che ai fondi che potranno acquisire in futuro”.
Quanto è importante lavorare in team e creare sinergie?
“Prima ho parlato del team multidisciplinare, poi c’è l’importanza anche del team interno. Noi siamo uno studio che combina gli aspetti legali con quelli fiscali e lavoriamo in grande sinergia con i nostri esperti, su tutte queste operazioni, in modo da massimizzare la protezione, gli interessi e i profitti da parte del cliente. Tutte le operazioni hanno un profilo internazionale e il valore aggiunto è avere in tutto il mondo contatti pluriennali e consolidati con studi che abbiano la specifica esperienza nel settore”.