Si è svolto il 25 Maggio, durante il network place Innovabiomed a VeronaFiere, il convegno “VERSO L’OSPEDALE DEL FUTURO TRA GESTIONE E INNOVAZIONE” che ha visto tra i relatori Stefano Mazzoleni, docente di Bioingegneria presso il Dipartimento di Ingegneria Elettrica e dell’Informazione del Politecnico di Bari e Affiliate Researcher presso l’ Istituto di BioRobotica della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa.
La prima parte della presentazione del Professor Mazzoleni:
“L’evoluzione della chirurgia è affascinante, siamo passati dalle tecniche tradizionali con ampie incisioni attraverso la chirurgia laparoscopica per arrivare alla chirurgia robotica che come sappiamo ci offre un margine di accuratezza, predicibilità e ripetibilità che implicano una maggiore qualità per quanto riguarda il processo operatorio – continua il Professore – La lunga strada che ci ha portato agli alti livelli odierni è iniziata nel 1985 su un paziente per neurochirurgia su cui si è utilizzato un braccio robotico Puma 200 nato per applicazioni industriali, nel 1991 il primo paziente in ambito di chirurgia urologica, nel 1992 il sistema robotico Robodoc per interventi di protesi di, nel 1998 il primo prototipo del sistema Da Vinci!
Il sistema Da Vinci è utilizzato per chirurgia cardiaca, colorettale, chirurgia generale, toracica, urologica e ginecologica.
Ma parliamo un po’ di numeri riferiti al 2021: più di 1.500.000 procedure effettuate, più di 3000 articoli pubblicati, più di 1300 sistemi da Vinci nel mondo, in Italia ci sono di più di 100 sistemi robotici Da Vinci.
Nel grafico in basso a destra possiamo vedere l’evoluzione delle specialità chirurgiche che hanno visto l’utilizzo del sistema robotico Da Vinci a partire dal 2016 fino al 2021. La specialità principale è la chirurgia urologica, seguita da quella ginecologica e dalla chirurgia generale. La chirurgia robotica rappresenta senza ombra di dubbio una rivoluzione scientifica e tecnologica, con un enorme impatto potenziale per i sistemi sanitari e per i pazienti!”