Si considerano aziende biomedicali quelle che producono le cosiddette “plastiche della vita” ossia quei dispositivi monouso utilizzati in ambienti medico-ospedalieri per medicazioni, infusioni, trasfusioni, prelievi, circuiti extracorporei, anestesie, ventilazioni, cateteri, drenaggi, sonde, nutrizione enterale e parenterale, oftalmici applicabili ed utilizzabili in medicina e chirurgia.
La produzione e l’assemblaggio di questi dispositivi avviene all’interno di “camere bianche” (cleanroom) ossia ambienti caratterizzati dalla presenza di aria molto pura ed a bassissimo contenuto di microparticelle di polvere in sospensione: queste condizioni permettono di garantire la sterilità dei dispositivi.
Chi lavora all’interno di questi ambienti deve obbligatoriamente indossare cuffie, camici, mascherine e calzari monouso per evitare di introdurre nell’ambiente confinato agenti inquinanti esterni.
Quindi nelle camere bianche è necessaria non solo la tutela della salute di chi lavora all’interno, ma anche qualità e purezza dell’aria.
Per necessità produttive, quindi, le aziende che realizzano dispositivi biomedicali sono “dotate” di impianti aeraulici complessi (UTA e canalizzazioni aerauliche).
I sistemi di trattamento dell’aria perciò, in ambiente ad atmosfera controllata sono di fondamentale importanza per la produzione, ma se non sono sottoposti a regolare manutenzione possono essere un’importante fonte di contaminazione.
Prestazioni efficienti ed elevata qualità dell’aria degli impianti di areazione, come richiesto nelle camere bianche, si ottengono solo ed esclusivamente con ispezioni ed interventi di pulizia e disinfezione ed una scrupolosa e periodica manutenzione.
La Pulizia delle UTA e delle canalizzazioni aerauliche è essenziale per la salubrità degli ambienti di lavoro e la sicurezza di chi li frequenta.
Infatti riduce i rischi di malattie correlate ai fattori ambientali sul luogo di lavoro, soprattutto quelle che coinvolgono l’apparato respiratorio, dal banale raffreddore a patologie ben più serie.
Ma non solo.
La pulizia / disinfezione degli impianti aeraulici, come ribadito, è fondamentale per mantenere alte le performance degli impianti. Un impianto pulito è anche più efficiente, consuma meno energia, consente prestazioni produttive più elevate.
In altre parole un impianto di areazione efficiente permette anche un risparmio energetico.
Il datore di lavoro ha perciò tutto l’interesse – oltre che il dovere imposto dalla legge 81/2008 in materia di sicurezza – a garantire che gli impianti vengano regolarmente ispezionati e, dove e quando se ne ha la necessità, vengano considerati interventi di bonifica.
Bonificare significa liberare da agenti inquinanti ed è il risultato degli interventi di pulizia e disinfezione.
Nelle camere bianche, come già detto, la pulizia ha un ruolo fondamentale per questa tipologia di produzione che deve necessariamente rispettare precisi standard igienici.
Gli interventi di pulizia e disinfezione aeraulica devono essere affidati esclusivamente a professionisti formati e certificati.
Cooplar è associata ad AIISA (Associazione Italiana Igienisti Sistemi Aeraulici) e può vantare all’interno del proprio organico:
– 1 CVI (Certified Ventilation Inspector) ossia “l’ispettore che valuta la salute igienica dei sistemi aeraulici, conoscendone i dettagli impiantistici e le potenziali lacune dal punto di vista igienico”
– 3 ASCS (Air System Cleaning Specialist) tecnici cui vengono riconosciute, la conoscenza e la competenza relative all’igiene e alla bonifica dei sistemi HVAC (Heating, Ventilation and Air Conditioning) secondo gli standard qualitativi internazionali di NADCA.
In conclusione frequentare ed operare in ambienti di lavoro “sani”, si traduce in vantaggi produttivi: risparmio energetico, meno rischi correlati ai fattori ambientali, meno assenze sul lavoro, maggiore capacità di concentrazione.
Per contattare gli esperti di Cooplar Soc. Coop. clicca qui