Il caposezione Alberto Bortoli: «Ben vengano controlli e provvedimenti esemplari. Ma per colpa di pochi non mettiamo sotto accusa un intero settore»
«A nome delle aziende del settore biomedicale di Confindustria Modena», afferma il capo sezione Alberto Bortoli, «desidero esprimere tutta la nostra perplessità e preoccupazione per le notizie apparse in questi giorni sulla stampa locale».
Preoccupazione che non deriva tanto dai controlli effettuati e dalle relative carenze e inadempienze riscontrate. «Vorrei ribadirlo una volta per tutte: il rispetto delle regole viene prima di tutto e chi non le rispetta o le aggira deve essere perseguito il prima possibile. Pertanto ben vengano gli accertamenti di tutti gli organi competenti sulle aziende del comparto.
Quello che invece noi stigmatizziamo, e che temiamo possa comportare riflessi pesantemente negativi, è la messa sotto accusa del tutto ingiustificata di un intero settore che rappresenta uno dei punti di forza dell’economia del territorio.
Negli articoli di questi giorni si parla di carenze igieniche e mancato rispetto delle norme di sicurezza nel ciclo produttivo e si invocano più controlli sull’ossido di etilene, creando un allarmismo indiscriminato e del tutto fuori luogo.
Credo sia molto importante non fare di tutta un’erba un fascio. Ci teniamo a ribadire con forza che le nostre aziende hanno sempre agito e agiscono nel pieno rispetto delle norme.
Hanno investito decine e decine di milioni negli impianti per la sterilizzazione e il degasaggio dei prodotti; effettuano quotidianamente i controlli richiesti dalla legislazione europea in merito all’impatto ambientale e alle esposizioni del personale; hanno stipulato rigidi contratti di subfornitura; hanno messo in atto tutte le norme in materia di qualità e sicurezza a garanzia della tutela del paziente e degli utilizzatori; hanno ottenuto le certificazioni internazionali più significative, come l’americana Food and Drug Administration.
Pertanto riteniamo che non devano pagare ingiustamente per errori commessi da altri. Ne va della credibilità di un intero settore che è un fiore all’occhiello del manifatturiero italiano e che si contraddistingue per le sue capacità innovative».