Baxter BioScience ha acquisito nei giorni scorsi la biotech tedesca SuppreMol GmbH per un controvalore di 200 milioni di euro. Nell’operazione c’è anche un pezzo d’Italia: tra gli azionisti di SuppreMol figura infatti ZCube, research venture del gruppo farmaceutico Zambon, entrato nel 2005 come principale investitore e proseguito negli anni successivi con un trasferimento di fondi ed expertise “in grado di trasformare la società impegnata nella ricerca di base – è scritto in una nota di ZCube – in una nuova realtà, con un approccio terapeutico innovativo nell’ambito di patologie autoimmuni e rare”.
SuppreMol, nasce come spin-off del Max Planck Institute di Monaco di Baviera. Tra i suoi fondatori figura Robert Huber, premio Nobel per la Chimica nel 1988. rappresenta quindi un importante successo nelle attività di ricerca e sviluppo di Zcube “orientate al lungo periodo e alle realtà del settore Life Science in grado di creare nel tempo valore aggiunto e beneficio per i pazienti” prosegue la nota.
“L’investimento deciso oltre 10 anni fa con l’ingresso in SuppreMol – ha commentato Maurizio Castorina, consigliere incaricato allo sviluppo innovation in ZCube – è il frutto di una visione lungimirante di lungo periodo che caratterizza il nostro research venture. Una sfida che portiamo avanti con l’obiettivo di individuare e supportare realtà capaci di generare prodotti innovativi e che possono colmare importanti bisogni terapeutici. Il successo dell’operazione conferma inoltre come il modello di partnership nella ricerca adottato da Zcube in SuppreMol sia risultato vincente tanto in Europa quanto negli Stati Uniti, dove ZCube ha investito in un fondo di grande rilievo come Mission Bay Capital per sostenere progetti di ricerca delle Università della California.
Fonte: aboutpharma.com