Il 25 gennaio 2021 è iniziata all’Assemblea del Parlamento la discussione della Legge delega per il recepimento delle direttive e altri atti dell’Unione Europea.
L’articolo 15 di tale Legge Delega si occupa di infatti di stabilire i principi e i criteri per adeguare il quadro normativo nazionale ai nuovi regolamenti sui dispositivi medici (Reg.Ue 2017/745) e sui diagnostici in vitro (reg. Ue 2017/746). È pacifico infatti che entrambi i regolamenti sono già pienamente in vigore (art. 123 Mdr e art. 113 Ivdr) e che lo “spazio legislativo” lasciato agli Stati membri è solo quello (tranne espresse eccezioni) di “adeguare” il quadro normativo nazionale ai nuovi principi dei regolamenti.
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La Relazione Illustrativa della Legge Delega afferma infatti che “il quadro regolatorio sarà oggetto di profondi cambiamenti che scaturiranno dalla graduale applicazione dei nuovi regolamenti europei che disciplineranno l’intero settore” e che “l’Italia, come gli altri paesi dell’Unione, dovrà affrontare la grande sfida che viene richiesta per rendere disponibili dispositivi medici e dispositivi medico-diagnostici in vitro sicuri, efficaci e innovativi che possono apportare grandi benefici alla salute dei cittadini”. Con questo obiettivo non solo il ministero della Salute dovrà rafforzare il suo ruolo di autorità competente e gli scambi con gli altri paesi membri, ma in generale occorrerà rafforzare tutto il sistema della governance: sul punto la stessa Relazione richiama espressamente il Documento in materia di Governance dei dispositivi medici che era stato presentato dal Ministero della salute a marzo 2019 quale risultato del lavoro di un Tavolo tecnico sui Dm e farmaci.
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