Il silicone radiopaco possiede la peculiarità di essere visibile ai raggi X, caratteristica fondamentale per una serie di applicazioni diagnostiche e interventistiche.
Dietro la semplicità apparente di un tubo radiopaco c’è molta ingegneria: la chimica dei materiali ci permette di creare un prodotto che non solo appare sotto i raggi X, ma mantiene anche la sua biocompatibilità, la sua flessibilità e le sue proprietà inalterate.
Questo equilibrio è frutto di processi di produzione all’avanguardia in ambienti altamente controllati.
Il silicone diventa radiopaco attraverso l’incorporazione di uno specifico additivo che contiene elementi ad alto numero atomico (principalmente composti di bario).
Quando i raggi X attraversano un dispositivo contenente questi additivi, essi vengono assorbiti o dispersi in misura maggiore rispetto ai tessuti circostanti o al silicone non modificato.
Questa interazione produce un contrasto visibile sulle immagini radiografiche (fluoroscopia, raggi X), permettendo di distinguere il dispositivo.
Le principali applicazioni del silicone radiopaco sono la tracciabilità ed il monitoraggio visivo di dispositivi all’interno del corpo umano durante le procedure cliniche.
La produzione di un tubo in silicone radiopaco è una fase molto delicata: l’integrazione degli additivi radiopachi nel silicone deve essere eseguita con attenzione per mantenere le proprietà fondamentali del materiale, come la biocompatibilità, la flessibilità, la resistenza meccanica e la capacità di sterilizzazione. La concentrazione dell’agente radiopaco deve essere bilanciata per ottenere una visibilità ottimale senza compromettere le alte prestazioni del silicone.
Per maggiori dettagli tecnici è disponibile un approfondimento nella nostra pagina dedicata ai “Tubi in silicone con linea radiopaca”.