La qualità dell’aria che respiriamo negli ambienti interni esercita un’influenza profonda sulla nostra salute. Oltre ai noti componenti atmosferici, l’aria interna può ospitare un’ampia gamma di particelle biologiche, comunemente denominate bioaerosol, – generate da fonti sia organiche che inorganiche. Queste particelle, di dimensioni microscopiche e variabili, possono includere microrganismi, frammenti cellulari e composti organici volatili (VOC).
L’insieme di accessori e dispositivi che determinano la qualità dell’aria interna (IAQ) si definiscono impianto aeraulico.
Gli impianti aeraulici possono essere di climatizzazione, termoventilazione e ventilazione e garantiscono qualità dell’aria interna differenti per caratteristiche termico igrometriche e igieniche in quanto creati per controllare le condizioni ambientali (sistemi HVAC – Heating Ventilation and Air Conditioning).
Tramite le condotte aerauliche di mandata l’aria dell’ambiente esterno passa all’ambiente interno fornendo caratteristiche impostate e predefinite.
È quindi ovvio che la qualità dell’aria interna che respiriamo, seppure non visibile ad occhio nudo, esercita un’influenza profonda sulla nostra salute e sulla qualità della nostra vita. L’ostruzione o la contaminazione di queste condotte può compromettere la qualità dell’aria interna, aumentando l’esposizione a particelle nocive e riducendo l’efficienza dei sistemi di ventilazione.
La manutenzione dei sistemi aeraulici rappresenta un investimento strategico per la salute d il benessere degli occupanti. Analogamente alla medicina preventiva, la sanificazione regolare delle condotte aerauliche può prevenire l’insorgenza di problemi respiratori ed allergie, riducendo l’assenteismo e migliorando la produttività.
Se confrontiamo la qualità dell’aria esterna rispetto a quella interna è purtroppo evidente che la situazione degli ambienti chiusi è peggiore: uno studio di riferimento EPA (Environmental Protection Agency) che risale addirittura al 1985 “Total exposure methodology assessment study”, rilevò quantità di inquinanti organici più elevati all’interno degli ambienti rispetto all’esterno e stabilì che le cause erano riconducibili a smacchiatori, insetticidi, moquette, mobili, etc. (SOV, VOC, formaldeide, benzene…) sostanze presenti e costituenti il “bioaerosol”.
Dal momento che si trascorre almeno il 70% della nostra vita all’interno dei vari ambienti è capibile quanto la qualità dell’aria interna sia di primaria importanza per la salute umana.
La Sindrome dell’edificio malato (Sick Building Syndrome) infatti è spesso associata all’ambiente lavorativo dotato di sistemi di aerazione non ben manutenuti e porta a disagi fisici importanti quali allergie, riniti, arrossamento degli occhi, dermatiti, tosse.
Il D.lgs. 81/2008 – allegato IV prevede che “gli impianti devono essere periodicamente sottoposti a controlli, manutenzione, pulizia e sanificazione per la tutela della salute dei lavoratori” – qualsiasi sedimento o sporcizia che potrebbe comportare un pericolo immediato per la salute dei lavoratori dovuto all’inquinamento dell’aria respirato deve essere eliminato rapidamente”…
Emerge quindi la necessità di manutenere al meglio i sistemi HVAC presenti utilizzando tecniche che prevedano pulizia meccanica e manuale degli impianti e delle canalizzazioni di appartenenza, sostituzioni periodiche dei filtri nonché disinfezioni finali tramite metodiche chimiche non residuali per migliorare e garantire una qualità dell’aria interna ottimale.
È chiaro quindi che in un contesto aziendale, la qualità dell’aria interna riveste un ruolo cruciale nella produttività e nel benessere dei dipendenti.
Non ci stancheremo mai di ripeterlo: l’aria pulita in ufficio migliora il grado di concentrazione, il benessere e la produttività dei dipendenti. Un ambiente salubre rafforza l’immagine aziendale, attrae talenti ed offre un notevole vantaggio competitivo.
Per maggiori informazioni contatta Cooplar