Sorin Group stima per quest’anno ricavi in crescita del 4-6% e un risultato netto rettificato sostanzialmente in linea con il 2014, ovvero quando ha realizzato ricavi pari a 746,9 milioni di euro (+3,4% rispetto al 2013) e un risultato netto rettificato in calo a 55,1 milioni dai 60,8 milioni del 2013. Inoltre il gruppo si aspetta un temporaneo effetto diluitivo sull’ebitda delle new ventures pari a circa 10 milioni (di cui 3 milioni incrementali rispetto al 2014). L’impatto dei tassi di cambio è previsto neutrale ai tassi attuali.
Il risultato netto nel 2014 si è, invece, attestato a 52 milioni, in rialzo rispetto ai 48,9 milioni del 2013. Nel dato è compreso il provento minimo ritenuto virtualmente certo relativo all’indennizzo assicurativo (15,5 milioni) per i danni subiti con il terremoto del 2012, per la definizione del quale si prevede la finalizzazione nel breve termine.
L’ebitda è sceso a 121 milioni, pari al 16,2% dei ricavi (131,1 milioni nel 2013), mentre l’ebit è aumentato a 73,7 milioni dai 68,6 milioni del 2013. Infine, l’indebitamento finanziario netto è aumentato a 124,4 milioni (68,7 milioni al 31 dicembre 2013 e 113,2 milioni al 30 settembre 2014) e il free cash flow si è attestato a 5 milioni.
“Nel 2014 i ricavi sono stati trainati dall’ottimo andamento dei prodotti cardiopolmonari e dal costante miglioramento nel settore Cardiac Rhythm Management. Anche il risultato netto, pur riflettendo l’impatto negativo dei tassi di cambio e dei nostri investimenti in iniziative di crescita, si presenta in linea con le aspettative”, ha dichiarato l’ad, André-Michel Ballester.
Nel corso del passato esercizio, la società ha proseguito il roll-out di nuovi importanti prodotti, ha compiuto significativi progressi nello sviluppo dei propri programmi di new ventures e ha perfezionato numerosi accordi strategici tra cui la joint venture con MicroPort nel CRM e l’acquisizione delle attività di leads di OSCOR.
Mentre lo scorso 26 febbraio Sorin ha annunciato l’intenzione di procedere a un’operazione di fusione con Cyberonics finalizzata a creare una nuova realtà globale, leader nelle tecnologie medicali. “Riteniamo che questa operazione possa accelerare ulteriormente il nostro percorso di crescita e creare un valore significativo per i nostri azionisti”, ha aggiunto l’ad.
L’operazione di fusione valorizza la società italiana 1,2 miliardi di euro e darà vita a un gruppo attivo nei mercati della cardiochirurgia e della neuromodulazione quotato al Nasdaq e a Londra con un giro d’affari pro-forma di circa 1,3 miliardi di dollari. Il deal prevede che ogni azionista di Cyberonics riceva un’azione ordinaria della newco per ciascuna azione posseduta, mentre ogni socio di Sorin riceverà azioni ordinarie della newco sulla base di un rapporto di concambio di 0,0472, corrispondente a un premio del 14,2% rispetto alla chiusura del 25 febbraio.
A operazione conclusa i due soci si diluiranno all’11,5% nella nuova società, diventandone i primi azionisti con la maggioranza relativa. Se non saranno esercitati diritti di recesso, gli azionisti di Sorin deterranno circa il 46% della newco, mentre gli azionisti di Cyberonics avranno il 54%. Sorin verrà delistata da Piazza Affari e la nuova entità, con una capitalizzazione aggregata pari a circa 2,7 miliardi di dollari, avrà sede nel Regno Unito e sarà quotata al Nasdaq e al London Stock Exchange.
Solo per il primo trimestre di quest’anno, Sorin stima ricavi in crescita del 2-3%. E in borsa il titolo spunta un progresso dell’1,17% a quota 2,934 euro. Venerdì scorso dalle comunicazioni Consob sulle partecipazioni rilevanti è emerso che il miliardario e gestore di hedge fund, John Paulson, detiene il 5,12% della società a titolo di indiretta gestione non discrezionale del risparmio. L’operazione è datata 6 marzo e la partecipazione è detenuta attraverso Paulson & Co., per conto di Paulson Enhanced.
Fonte: Milanofinanza.it